Nello spazio cosmico degli ottantotto tasti del pianoforte, un viaggio intergalattico da ascoltare e guardare tra costellazioni e spirali cosmiche con la musica dell’astrocompositore estone Urmas Sisask (1960) e un’ouverture alla Gravità del geniale David Lang (celebre anche per le colonne sonore de La Grande Bellezza e Youth di Paolo Sorrentino).
Andrea Zani e Stefano Nozzoli pianoforte a quattro mani
Cristina Crippi video e contenuti multimediali
progetto Saul Beretta – Musicamorfosi
debutto Planetario di Milano per Wired Next Festival maggio 2016